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MECCANICA STRUMENTALE E BORSA:

UN CONVEGNO DI BORSA ITALIANA

La quotazione in Borsa rappresenta un'opportunità strategica per le imprese del settore della meccanica strumentale e un'importante possibilità di crescita per il mercato borsistico italiano: è quanto è emerso dal convegno "Meccanica strumentale e Borsa" tenutosi oggi a Milano che ha visto la partecipazione di Angelo Tantazzi e Massimo Capuano, Presidente e Amministratore Delegato di Borsa Italiana, Andrea Riello, Presidente di UCIMU-Sistemi per produrre, Giorgio Cirla, Amministratore Delegato di Interbanca, Alberto Vacchi, Amministratore Delegato di IMA, Ennio Franceschetti, Presidente e Amministratore Delegato di Gefran e Gian Maria Gros Pietro, Presidente della società Autostrade e docente all'Università di Torino.

Aprendo i lavori del convegno, Andrea Riello, Presidente di UCIMU-Sistemi per produrre, ha sottolineato come le imprese del settore "a fronte di un mutato contesto competitivo" si trovino oggi nella condizione di "dover sostenere un processo di crescita e, conseguentemente, di dover reperire le risorse finanziarie per sostenere lo sviluppo. In tale ottica, l'apertura di capitale a terzi è sicuramente un'opportunità che la piccola e media impresa deve approfondire".

"Per Borsa Italiana" - ha commentato Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa Italiana - "incentivare la quotazione delle imprese domestiche, particolarmente quelle di dimensioni medio-piccole, rimane un obiettivo fondamentale. Con la quotazione, le imprese del settore, fra i più rappresentativi del made in Italy, avrebbero accesso a nuove risorse per rafforzare la loro capacità di competere, di svilupparsi e di affrontare con successo le sfide del futuro. Una maggior presenza del settore sui mercati rappresenterebbe anche una importante opportunità per investitori e operatori".

"La quotazione in Borsa rappresenta per l'azienda un fondamentale salto di cultura imprenditoriale", ha aggiunto Giorgio Cirla, Amministratore Delegato di Interbanca. "Ogni azienda deve porsi il problema di quali siano i suoi traguardi a medio termine e strutturarsi di conseguenza. La quotazione in Borsa è l'avvio di un processo che modifica il sistema proprietario, gestionale, organizzativo, i rapporti con i fornitori, i clienti, i dipendenti e con il sistema finanziario".

Nel corso dell'evento è stato presentato uno studio di Borsa Italiana che analizza le caratteristiche strutturali del settore delle macchine utensili all'interno del contesto industriale italiano evidenziandone il potenziale con riferimento alla quotazione in Borsa.

Simbolo del made in Italy, il settore riveste un ruolo strategico per l'economia italiana e si caratterizza per un elevato grado di internazionalizzazione e di innovazione tecnologica. Con un fatturato di circa 24 miliardi di euro di cui 16 destinati all'export, impiega 146mila unità di lavoro ().

L'Italia, oltre ad essere il quarto paese al mondo per utilizzo di macchine utensili, ne è anche il terzo produttore al mondo con una propensione all'export che per alcuni comparti supera il 70%.

Il settore è composto da un elevato numero di imprese di piccole dimensioni; rispetto alla media dell'industria, queste imprese mostrano buoni livelli di redditività seppur con una contenuta patrimonializzazione. Le dimensioni delle imprese italiane sono inferiori a quelle delle altre società quotate europee del settore e dei competitor diretti.

In termini di crescita, la quotazione contribuirebbe non solo alla visibilità delle imprese, ma anche a reperire risorse per finanziare nuovi piani di investimento, di sviluppo ed espansione e per meglio competere su mercati di sbocco lontani attirando nuovi investitori di medio-lungo periodo. La quotazione aiuterebbe infatti a migliorare l'efficienza dei processi produttivi, ad aumentare gli investimenti in R&S per lo sviluppo di soluzioni di prodotto sempre più innovative e per l'offerta di un servizio completo alla clientela in termini di manutenzione, supporto alla vendita e post vendita.

 

Le società del settore oggi quotate rappresentano solo l'1,04% della capitalizzazione delle società industriali presenti in Borsa, l'1,23% del numero di contratti e lo 0,18% del controvalore scambiato.

Borsa Italiana ha identificato 38 società con caratteristiche potenzialmente idonee alla quotazione: complessivamente esse apporterebbero al mercato circa 1,8 miliardi di euro a livello di capitalizzazione pari a 1,5 volte quella delle società del settore già quotate.

La recente esperienza delle nuove ammissioni testimonia come la Borsa stia entrando nella cultura delle imprese. Borsa Italiana desidera sostenere questo processo affinché la quotazione sia percepita non come un traguardo, ma come punto di partenza per lo sviluppo di piani industriali coerenti con il nuovo contesto competitivo.

Milano, 16 ottobre 2002

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