Bilancio anno 2002 (1°parte)

30 Dic 2002 - 15:00

COMUNICATO STAMPA

BORSA ITALIANA – BILANCIO ANNO 2002

 

  • Crescita del numero di società quotate (da 294 a 295)
  • Quattordici ammissioni di nuove società e tredici revoche
  • Capitalizzazione delle società quotate: 458 miliardi di euro, pari al 36,6% del Pil
  • Scambi stabili per le azioni della Borsa e in crescita per l’After Hours
  • Crescita degli scambi dei derivati azionari dopo l’introduzione della nuova piattaforma di negoziazione
  •  Nuovi massimi storici degli scambi per miniFib, after hours ed EuroMot 
  • Borsa Italiana al quinto posto in Europa per capitalizzazione delle società quotate e al quarto per scambi azionari sui sistemi telematici
  • Sei collocamenti finalizzati alla quotazione, per una raccolta di un miliardo di euro
  • Altre tre operazioni di collocamento, con una raccolta di 1,9 miliardi di euro
  • Diciotto operazioni di aumento di capitale a pagamento, con una raccolta di 3,7 miliardi di euro
  • Ventidue Opa hanno restituito al mercato 2,8 miliardi di euro

 

L’ANDAMENTO DI INDICI E PREZZI

L’indice Mib ha chiuso il 2002 a quota 16.954, -23,7% rispetto a fine 2001. Il massimo annuale è stato raggiunto mercoledì 17 aprile (23.474, +5,6% rispetto a fine 2001), il minimo mercoledì 9 ottobre (15.154, -31,8%). Dopo un primo bimestre di stabilità, in primavera l’indice è stato interessato da una fase di crescita, cui è subentrata una prolungata fase negativa, comune a tutti i principali mercati internazionali. Si è successivamente avviata una ripresa dei corsi, che ha visto raggiungere in ottobre e novembre le due più elevate performance mensili dal febbraio 2000. 124 sedute sono risultate positive e 127 negative, una invariata. La variazione giornaliera positiva più elevata (+4,3%) è stata registrata venerdì 11 ottobre, quella negativa (-4,0%) mercoledì 24 luglio. Il mese con la miglior performance è stato novembre (+9,0%, la migliore dal febbraio 2000), quello con la peggiore settembre (-14,1%).

Il mercato italiano ha evidenziato la migliore performance tra le principali Borse europee: il -23,7% del Mib si confronta infatti con il -25,9% di Londra, il -27,8% della Borsa Svizzera, il -28,1% di Madrid, il -34,6% di Parigi, il -36,8% di Amsterdam, il -41,7% di Stoccolma e il -43,9% di Francoforte. A livello internazionale, l’indice statunitense S&P500 ha registrato una variazione di -24,8%, il Nasdaq Composite di -32,9%, l’indice della Borsa di Tokio di -18,6% e quello della Borsa di Toronto di -14,1%.

Il MibSTAR ha evidenziato un andamento migliore di quello dell’indice generale, contenendo la flessione al 6,5%. Il miglior andamento dell’indice delle Pmi di qualità è stato costante nel corso dell’anno, superando l’indice generale in dieci mesi su dodici.

Gli indici continui hanno manifestato un andamento disomogeneo, con il Mibtel (-23,5%) simile all’indice generale, il Mib30 in flessione più pronunciata (-26,0%), mentre il Midex ha evidenziato una performance relativamente migliore (-18,7%).

L’indice Numex del Nuovo Mercato ha chiuso l’anno a quota 1.308, con una flessione del 50,3% rispetto ai livelli di fine 2001. Il massimo annuale è stato raggiunto venerdì 4 gennaio (2.699, +2,5% rispetto a fine dicembre 2001), il minimo mercoledì 9 ottobre (1.070, -59,4%). Sul Nuovo Mercato 108 sedute sono risultate positive, 140 negative, 4 invariate. La variazione giornaliera positiva più elevata è stata registrata venerdì 11 ottobre (+6,2%), quella negativa mercoledì 26 giugno (-6,7%). L’indice continuo Numtel ha registrato una variazione annuale pari al -50,1%.

Il confronto con gli analoghi indici dei principali mercati high growth europei evidenzia come il Nuovo Mercato abbia registrato, nonostante il forte calo generalizzato dei corsi, il miglior risultato: FTSE Techmark -51,1%, SWX New Market -51,8%, Nouveau Marché -52,9%, Neuer Markt -63,1% e Nasdaq Europe -63,8%.

Nel corso dell’anno la volatilità è stata interessata da una fase di crescita dai livelli minimi dei primi cinque mesi. Su base annua il dato relativo alla Borsa è sostanzialmente pari a quello dell’anno precedente (21,8% contro 21,9%), mentre quello del Nuovo Mercato è sceso dal 44,3% al 34,5%. All’interno della Borsa, la volatilità dell’indice MibSTAR (11,4%) è stata nettamente inferiore a quella dell’indice generale e ha evidenziato una flessione anche rispetto all’anno precedente (16,2%).

A livello di macro-settori l’andamento è stato differenziato, con una migliore tenuta di Industriali (-13,0%) rispetto a Servizi (-20,7%) e Finanziari (-29,9%). Tra i settori di dimensione significativa (pari ad almeno l’1% della capitalizzazione) hanno evidenziato un andamento positivo gli indici settoriali Impianti-Macchine (+14,7%), Minerari-Metall.-Petroliferi (+7,1%) e Trasporti-Turismo (+4,2%), mentre le flessioni più ampie sono state registrate da Auto (-51,5%), Assicurazioni (-35,4%), Tessili (-33,6%) e Chimici (-33,2%).

Tra le azioni del paniere Mib30 in vigore 5 chiudono l’anno con una performance positiva (Italgas +23,0%, Autostrade +22,7%, Saipem +16,7%, Snam Rete Gas +9,6% ed Eni +7,5%), 23 con una negativa (Fiat -56,4%, Pirelli Spa -55,6%, Bnl -54,1% e Finecogroup -53,6%) e due senza variazione in quanto non quotate a fine 2001 (Banco Popolare Verona e Novara e Banca Antonveneta).

Delle 346 azioni quotate a fine anno, 70 (20,2% del totale) evidenziano una performance annuale sostanzialmente positiva (maggiore del 2,5%), 35 (10,1%) sono invariate (performance tra +2,5% e -2,5%), 224 (64,7%) negativa (inferiore a -2,5%) e 17 (6,9%) non consentono il calcolo della performance in quanto non quotate a fine 2001 o sospese a fine anno.

Le azioni con la migliore performance annuale sono state Enertad - fino al 12 settembre denominata Cmi - (+178,8%), Smurfit Sisa (+118,0%), Banca Popolare Cremona (+95,6%) e Air Dolomiti (+76,7%), tutte quotate sul segmento ordinario della Borsa. Segue Merloni (+72,9%), passata dal segmento Star a quello Blue Chip in marzo. La migliore società del segmento Star è Ima, che con +36,8% si posiziona al 13° posto nella graduatoria per performance annuale.

 

L’EVOLUZIONE DEL LISTINO

Il 2002 si chiude con una leggera crescita del numero di società quotate sui mercati di Borsa Italiana, salite a 295 dalle 294 di fine 2001: nel dettaglio 237 in Borsa, 45 sul Nuovo Mercato e 13 sul Mercato Ristretto. In Borsa le 12 ammissioni di nuove società sono state accompagnate da altrettante revoche. Sul Mercato Ristretto due nuove società sono state ammesse a quotazione, a fronte di una sola revoca.

Le 14 nuove ammissioni di quest’anno portano a 139 le nuove società ammesse sui mercati borsistici negli ultimi cinque anni - da quando cioè è attiva Borsa Italiana Spa - un numero superiore a quello (101) registrato nei dieci anni precedenti.

Le 12 ammissioni della Borsa sono avvenute in cinque casi a seguito di un collocamento con offerta pubblica (Astaldi, Pirelli & C. Real Estate, Asm Brescia, Socotherm e Fiera Milano), in due casi per una scissione da società già quotata (Sias da Autostrade To-Mi e Actelios da Cmi), in un caso per la fusione di due società già quotate (Banco Popolare di Verona e Novara da Banca Popolare di Verona e Banca Popolare di Novara), in due casi dopo l’incorporazione di società quotate (Edison - azioni ordinarie e di risparmio - in Italenergia e Lottomatica in Tyche; in entrambi i casi le incorporanti hanno assunto il nome dell’incorporata), cui vanno aggiunte l’ammissione di una società con flottante già esistente (Banca Antonveneta) e quella di una società estera il cui flottante è stato costituito con un’offerta pubblica di scambio (Tenaris, a seguito dell’offerta diretta agli azionisti Dalmine). Le due ammissioni del Mercato Ristretto sono state determinate da un collocamento con offerta pubblica (Cit) e da una scissione da società quotata in Borsa (Cia da Class).

Le 12 revoche di società quotate in Borsa sono state determinate in sei casi dall’incorporazione in altre società già quotate (Bonaparte - azioni ordinarie e di risparmio - in Risanamento Napoli, Edison in Montedison, che ne ha assunto il nome e le cui azioni ordinarie e di risparmio sono state a loro volta revocate dopo l’incorporazione in Italenergia, Lottomatica in Tyche, Rolo Banca 1473 in Unicredito Italiano, Unimed in Buzzi Unicem), in due dalla fusione in una nuova società (Banca Popolare di Verona e Banca Popolare di Novara) e in quattro da offerte pubbliche di acquisto (Gildemeister, Idra Presse, Marangoni e Rotondi Evolution). Sul Mercato Ristretto la revoca è stata determinata dall’incorporazione in una società quotata in Borsa (Banca di Credito Popolare di Siracusa in Banca Antonveneta).

Due società sono state ammesse sul segmento STAR destinato alle Pmi italiane di qualità; sette sul segmento blue chip della Borsa; tre sul segmento ordinario della Borsa e due sul Mercato Ristretto.

Nel corso dell’anno sono state inoltre ammesse a quotazione le azioni di risparmio di Banca Carige, e revocate quelle di Snia (a seguito di conversione in azioni ordinarie), Necchi e Premuda (per irregolarità degli scambi).

Il segmento STAR per le Pmi italiane di qualità, ha visto nel corso dell’anno l’adesione di cinque società (Astaldi, Fiera Milano, Gefran, Giacomelli Sport, Saeco), di cui le prime due di nuova quotazione. A fine anno sul segmento sono quotate 41 società.

Il mercato dei covered warrant e dei certificates è stato interessato da un calo del numero degli strumenti negoziati, passato - a seguito di 6.668 ammissioni e di 8.963 revoche - dai 5.866 di fine 2001 a 3.571. A fine maggio, il numero di strumenti quotati ha raggiunto il nuovo massimo storico di 7.628.

Sul Mot il numero di titoli di Stato quotati ha proseguito il trend di leggero calo in atto dal 1998. Le 53 ammissioni e le 58 revoche hanno portato il numero di strumenti quotati a fine anno da 117 a112. A seguito di 25 ammissioni e 71 revoche, il numero complessivo delle obbligazioni a fine anno è sceso da 416 a 370.

Leggera crescita invece per gli strumenti finanziari dell’EuroMot, che grazie a 4 ammissioni e 3 revoche, sono passati da 21 a 22.

 

IL MERCATO AZIONARIO

LA CAPITALIZZAZIONE
A fine dicembre la capitalizzazione complessiva delle società domestiche quotate si è attestata a 458,0 miliardi di euro (592,3 a fine 2001) pari al 36,6% del Prodotto Interno Lordo.

Nel dettaglio la capitalizzazione è risultata pari a 447,1 miliardi di euro per la Borsa, (575,0 a fine 2001), a 6,4 per il Nuovo Mercato (12,5) e a 4,5 per il Mercato Ristretto (4,9).

A fine novembre Borsa Italiana, con 501,3 miliardi di euro, si collocava al quinto posto in Europa per capitalizzazione delle società domestiche quotate, dietro a Londra (1.845,4 miliardi di euro), Euronext (1.597,9), Deutsche Börse (714,4) e Swiss Exchange (560,8) e davanti a Madrid (477,0), Stoccolma (197,4) ed Helsinki (165,1). A livello internazionale il mercato italiano occupava il nono posto, dopo New York Stock Exchange (9.515,3 miliardi di euro), Tokio (2.131,7), Nasdaq (1.987,1 - dato di fine ottobre) e Toronto (570,4) e davanti a Hong Kong (494,1), Australian Exchange (384,5), Taiwan (271,7) e Seoul (247,4).

All’interno della Borsa, nel ranking tra i macro-settori, Servizi (sceso dal 38,5% del 2001 al 37,9%) ha superato Finanziari (in flessione dal 38,9% al 34,9%), mentre è significativa la crescita della quota di Industriali (da 22,6% a 24,8%).

GLI SCAMBI
Gli scambi complessivi sul sistema telematico di strumenti azionari e covered warrant hanno raggiunto 47,4 milioni di contratti e 654,8 miliardi di euro di controvalore. La media giornaliera è stata di 187.983 contratti (-10,0% rispetto al 2001) e di 2,60 miliardi euro (-4,1%).

Con riferimento all’intero sistema telematico, gli scambi di azioni della Borsa (fase diurna) hanno rappresentato il 77,8% dei contratti (68,4% nel 2001) e il 94,3% del controvalore complessivo (92,7%), il Nuovo Mercato (fase diurna) il 6,5% e l’1,5% (13,0% e 2,8%), i covered warrant l’11,9% e  il 2,7% (11,5% e 2,9%).

Gli scambi nella fase diurna di azioni quotate in Borsa sono stati interessati da una sostanziale stabilità dei contratti (media giornaliera da 142.824 del 2001 a 142.933, +0,1%), mentre il controvalore è sceso meno del calo dei corsi (media giornaliera da 2.512,6 a 2.449,3 milioni di euro, -2,5%). Il massimo giornaliero degli scambi è stato raggiunto venerdì 21 giugno (seduta di scadenza dei derivati) con un controvalore di 5.273,4 milioni di euro. In un quadro di sostanziale stabilità del volume degli scambi il mese più liquido è risultato novembre, che con una media giornaliera di 170.342 contratti e 2.848,2 milioni di euro di controvalore è risultato il secondo mese del biennio 2001-2002, superato solamente dal settembre dell’anno scorso.

All’interno della Borsa, il 2002 è stato caratterizzato da una crescita della concentrazione degli scambi sui titoli del Mib30, saliti dal 68,9% al 75,2% del totale in termini di contratti e dall’81,9% all’88,5% in termini di controvalore.

L’abolizione del lotto minimo per gli scambi di azioni quotate in Borsa, efficace dal 14 gennaio, non ha influenzato la dimensione media dei contratti, che è rimasta sostanzialmente invariata (17.136 euro contro i 17.592 del 2001 per la fase diurna). La sua crescita in termini reali (al netto cioè dell’andamento dei prezzi) può essere interpretata come un segnale della prevalenza - in confronto al 2001 - di investitori di natura istituzionale e professionale rispetto a quelli retail.

Gli scambi diurni di azioni del Nuovo Mercato sono diminuiti, passando da una media giornaliera di 27.124 a 12.013 contratti (-55,7%) e da 76,7 a 39,4 milioni di euro di controvalore (-48,6%). Il massimo giornaliero degli scambi è stato raggiunto lunedì 2 dicembre, con 174,5 milioni di euro di controvalore. Il mese più liquido è stato marzo (media giornaliera di 16.520 contratti e 63,6 milioni di euro), seguito a brevissima distanza da dicembre.

Tim è risultata l’azione più scambiata per controvalore, con un totale di 83,74 miliardi di euro (13,2% del totale), seguita da Eni (74,82 e 11,8%), STMicroelectronics (60,32 e 9,53%), Telecom Italia (52,33 e 8,27%) e Unicredito Italiano (39,98 e 6,32%). La prima azione del Nuovo Mercato, Tiscali, si posiziona al 22° posto con 6,03 miliardi di euro (0,95% del totale), la seconda, E.Biscom, al 37° (1,56 e 0,25%).

In termini di contratti l’azione più scambiata è invece stata STMicroelectronics, con 3,76 milioni di contratti (9,33% del totale), seguita da Tim (2,35 e 5,84%), Eni (1,82 e 4,51%), Generali (1,57 e 3,90%) e Telecom Italia (1,30 e 3,23%). Tiscali è all’8° posto con 1,14 milioni di contratti (2,83% del totale), E.Biscom al 26° (0,44 e 1,09%). Altre tre società del Nuovo Mercato si trovano tra le prime 50: Eplanet al 38° posto, Finmatica al 43° e Chl al 47°.

Gli scambi diurni di covered warrant e certificates quotati su MCW sono stati interessati da una lieve flessione rispetto all’anno precedente, con un calo della media giornaliera da 23.997 a 21.873 contratti (-8,9%) e da 79,3 a 69,7 milioni di euro di controvalore (-12,1%). In un contesto di sostanziale stabilità dell’attività di negoziazione, maggio è risultato il mese più liquido, con una media giornaliera di 24.633 contratti e 104 milioni di euro. A causa della differente composizione degli strumenti negoziati, la seconda metà dell’anno è stata caratterizzata da una flessione del controvalore a sostanziale parità del numero di contratti.

A fine novembre, Borsa Italiana - con una media giornaliera di 2,50  miliardi di euro - confermava la quarta posizione in Europa per gli scambi di azioni sui sistemi telematici, preceduta da Euronext (6,29 miliardi di euro), Londra (4,33) e  Deutsche Börse (3,49), davanti a SWX-Virt-x (1,96), Madrid (1,76) e Stoccolma (0,93).

L’after hours ha fatto registrare scambi per 1,7 milioni di contratti e per 6.940 milioni di euro, raggiungendo nuovi massimi storici in termini di controvalore, la cui media giornaliera è salita dai 24,4 milioni di euro del 2001 a 28,4 (+16,5%). In un quadro che ha visto contratti e controvalore crescere gradualmente nel corso dell’anno, novembre è risultato il mese con più scambi, con una media giornaliera di 10.378 contratti (quarta di sempre) e di 47,1 milioni di euro (nuovo massimo storico). Il massimo giornaliero degli scambi è stato raggiunto lunedì 15 aprile per il controvalore (162,3 milioni di euro, nuovo massimo storico per gli scambi in una singola seduta) e lunedì 2 dicembre per i contratti (15.728, inferiore al massimo storico di 20.623 del 19 novembre 2001). STMicroelectronics è stata l’azione più scambiata nella fase serale, con il 15,6% dei contratti e il 24,8% del controvalore, seguita da Tim (7,9% e 13,9%). Tiscali è risultata la terza per contratti negoziati (7,5% del totale), Eni per controvalore (6,6%).

Gli scambi di ETF - quotati dal 30 settembre - hanno raggiunto i 5.124 contratti e i 206 milioni di euro, con una media giornaliera di 81 contratti e di 3,3 milioni di euro.

 

L’IDEM

L’introduzione della nuova piattaforma di negoziazione, avvenuta il 22 aprile, ha consentito di apportare significative innovazioni alla microstruttura (obblighi di quotazione continua per i market makers delle opzioni su azioni), di accrescere l’efficienza e la velocità del sistema e di introdurre nuove serie quotate. La reazione del mercato è stata estremamente positiva: nel periodo successivo all’introduzione della nuova piattaforma la media giornaliera dei contratti standard negoziati è cresciuta del 22,1%, con effetti positivi su tutti gli strumenti negoziati.

Nel 2002 sono stati scambiati 17,2 milioni di contratti standard, per un controvalore di 944 miliardi di euro. La media giornaliera di contratti standard è passata dai 67.784 dell’anno scorso a 68.439 (+1,0%), quella del controvalore nozionale - su cui ha inciso il calo dei corsi azionari - da 4,69 a 3,74 miliardi di euro (-20,1%). La ripartizione in singoli strumenti vede una crescita dei futures su indice e un calo delle opzioni.

Il futures sull’indice Mib30 ha fatto registrare una crescita in termini di contratti standard, con la media giornaliera passata da 18.390 a 19.355 (+5,2%). Il controvalore nozionale, influenzato dal calo del livello dell’indice, si è invece attestato a una media di 2,67 miliardi di euro (3,29 nel 2001). Il mese di giugno, caratterizzato anche dalla scadenza trimestrale, è risultato il più liquido, con una media giornaliera di 23.050 contratti standard e di 3,24 miliardi di euro di controvalore nozionale.

Il miniFIB ha evidenziato forti tassi di crescita con riferimento tanto ai contratti standard (media giornaliera da 5.556 a 8.464, +52,3%) che al controvalore nozionale (media giornaliera da 196 a 231 milioni di euro), stabilendo più volte, nel secondo semestre, nuovi record giornalieri, l’ultimo dei quali è stato raggiunto giovedì 19 dicembre, con 18.505 contratti standard. Il mese di dicembre è inoltre risultato il più liquido della storia del miniFib, con una media giornaliera di 10.960 contratti standard e di 271 milioni di euro di controvalore nozionale.

Gli scambi di opzioni sull’indice Mib30 sono risultati in leggero calo in termini di contratti standard, con una media giornaliera attestata a 10.271 (-4,7% dai 10.779 nel 2001). Il calo dei corsi ha determinato una riduzione del controvalore nozionale, la cui media giornaliera è passata da 0,98 a 0,70 miliardi di euro. In questo caso, il mese più liquido è risultato quello di settembre, con una media giornaliera di 14.781 contratti standard e 913 milioni di euro di controvalore nozionale.

Gli scambi di opzioni su azioni - che rimangono lo strumento più negoziato dell’Idem in termini di contratti standard, con il 44% del totale - sono stati interessati da una leggera flessione, con la media giornaliera passata da 33.054 a 30.108 (-8,9%). Come nel caso degli altri strumenti, la flessione dei corsi azionari ha influenzato l’andamento del controvalore nozionale, la cui media si è attestata a 138 milioni di euro (222 nel 2001). I mesi più liquidi per le opzioni su azioni sono stati maggio (37.545 contratti standard al giorno) e novembre (35.429). Nel corso del 2002 sono state introdotte opzioni su quattro nuovi sottostanti: Banca Fideuram e Snam Rete Gas dal 20 maggio e Italgas e STMicroeclectronics dal 24 giugno. A fine anno erano negoziate opzioni su 35 azioni, di cui due del Nuovo Mercato.

Dal 22 luglio sono negoziati sull’Idem cinque stock futures su Enel, Eni, Telecom Italia, Tim e Unicredito Italiano. Nei sei mesi del 2002 sono stati scambiati 59.853 contratti standard, per un controvalore nozionale di 328 milioni di euro. Novembre è stato il mese più liquido per i nuovi strumenti, con una media giornaliera di 1.245 contratti standard e 7,3 milioni di euro di controvalore nozionale.

 

MOT ED EUROMOT

Gli scambi di titoli di Stato sono cresciuti da 126,0 a 150,9 miliardi di euro, con una media giornaliera salita da 500 a 599 milioni di euro (+19,7%). Gli scambi di obbligazioni quotate sul Mot si sono invece ridotti, passando da 10,0 a 7,8 miliardi di euro, con una media giornaliera in calo da 39,7 a 30,9 milioni di euro (-22,1%). Gli scambi di titoli di Stato sono stati molto elevati in primavera (marzo, con una media giornaliera di 697 milioni di euro, ha raggiunto il livello più elevato dal febbraio 2000), per poi ridursi dopo l’estate.

In forte crescita gli scambi sull’EuroMOT, passati da 0,97 a 2,30 miliardi di euro, con una media giornaliera salita da 3,84 a 9,11 milioni di euro (+ 137,2%). Settembre è risultato il mese con più scambi, con una media giornaliera di 12,7 milioni di euro, nuovo massimo storico per l’EuroMot.

 

LE OPERAZIONI DI COLLOCAMENTO

Nel 2002 le società quotate hanno effettuato 18 operazioni di aumento di capitale a pagamento (13 in Borsa e 5 sul Nuovo Mercato), che hanno consentito alle società quotate di raccogliere 3,7 miliardi di euro. Le maggiori due operazioni (che hanno raccolto complessivamente poco più del 65% del totale) sono state realizzate da Alitalia in luglio e da Fiat in gennaio-febbraio. Tra le altre operazioni hanno raccolto ammontari significativi Risanamento Napoli (225 milioni di euro) e Banca Popolare Commercio e Industria (204). Seguono, con importi inferiori, le operazioni realizzate da Intek, Aedes, It Holding, Lazio, Olcese, Premafin, Roncadin, Fin.Part e Vemer Siber, società quotate in Borsa, e da Chl (due volte), Gandalf, Tecnodiffusione e Inferentia DNM, quotate sul Nuovo Mercato. La dimensione media delle operazioni a pagamento, influenzata dalla dimensione di quelle maggiori, è stata pari a 205 milioni di euro (423 nel 2001), quella mediana a 48 milioni di euro (92 nel 2001). Accanto alle operazioni a pagamento sono state anche effettuate 5 operazioni a titolo gratuito ed è stata completata, nei primi giorni di gennaio, la fase di ridenominazione in euro dei capitali sociali.

Le 9 operazioni di collocamento hanno raccolto 2,9 miliardi di euro, pressoché totalmente da parte di società quotate in Borsa.

Prevalentemente collegate a operazioni di Initial Public Offering (6 casi, di cui 5 in Borsa - Astaldi, Pirelli & C. Real Estate, Asm Brescia, Socotherm e Fiera Milano - e 1 sul Mercato Ristretto, Cit), le operazioni di collocamento sono state utilizzate anche per la tranche istituzionale Telecom Italia, per il collocamento delle quote del fondo immobiliare FondoAlpha e per l’aumento di capitale senza diritto di opzione della Banca Lombarda e Piemontese. Le maggiori operazioni per controvalore collocato nel 2002 sono state - per la Borsa - il collocamento istituzionale Telecom Italia (1,4 miliardi di euro), i collocamenti finalizzati all'ammissione a quotazione di Pirelli & C. Real Estate (con un'Opvs di 0,4 milioni di euro) e Asm (Ops di 0,4 miliardi di euro) e l'offerta secondaria di Banca Lombarda e Piemontese (0,3). Il Mercato Ristretto ha visto l'Ipo di Cit - Compagnia Italiana Turismo - con un controvalore di 18 milioni di euro.

Nelle 9 operazioni è stata usata due volte la modalità di sola vendita (Opv, con solo private placement nel caso Telecom Italia), in tre casi la sola sottoscrizione di nuove azioni (Ops) e nei restanti quattro casi la tecnica mista dell’Opvs.

Le azioni acquistate dagli investitori retail hanno rappresentato il 27% della raccolta complessiva delle offerte pubbliche finalizzate alla quotazione di nuove società (21% nel 2001), a fronte del 69% degli investitori istituzionali italiani ed esteri (74%) e del 4% riservato a dipendenti e altri soggetti (5%).

Come già nel 2000 e nel 2001, una quota molto rilevante del capitale raccolto in occasione dell’ammissione a quotazione - il 64% - è affluita direttamente alle imprese quotate. La restante parte è risultata di competenza degli azionisti che hanno ceduto le proprie partecipazioni. Il dato fa registrare una crescita rispetto al 2001, in cui la parte affluita alle imprese era risultata del 57%.

 

LE OFFERTE PUBBLICHE DI ACQUISTO

Nel corso dell’anno sono state realizzate 22 operazioni di offerta pubblica di acquisto per un totale di 2,8 miliardi di euro. Dal 1992, anno di introduzione dell’Opa obbligatoria nell’ordinamento normativo italiano il 2002 si posiziona al quarto posto come numero di operazioni (32 nel 1996, 30 nel 2000, 24 nel 1999), mentre osservando il valore delle operazioni occupa il quinto posto (dopo i 55,5 del 1999, i 12,2 del 2000, i 5,9 del 2001 e i 3,0 del 1995).

Si è trattato in 16 casi di offerte di tipo volontario, in 5 casi di offerte obbligatorie (in 3 casi di tipo residuale) e in un caso di offerte di tipo preventivo.

Le principali operazioni del 2002 sono state le Opa lanciate all'inizio dell'anno da Tyche su Lottomatica (0,7 miliardi di euro), congiuntamente da Impe Lux e Coci su Ferretti (0,6), da Eurofind su La Rinascente (0,6) e da Biosdue su Snia (0,2). Le altre operazioni sono state di importo minore, tutte al di sotto di 155 milioni di euro. Una delle 22 operazioni non ha avuto successo (l'Opa di Interactive Group su Freedomland). Al 30 dicembre 2002 sono in corso altre 6 operazioni, due delle quali residuali.

 

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Milano, 30 dicembre 2002

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