Etica aziendale e whistleblowing: a che punto siamo?

Italia meglio della media europea con ampi margini di miglioramento



Forum per la Finanza Sostenibile, 02 Mar 2016 - 17:35

Si è tenuto giovedì 25 febbraio a Milano il convegno Strumenti di business ethics: la prima ricerca europea sul "whistleblowing". Nel corso dell’incontro – promosso e organizzato da Fondazione Sodalitas – è stata presentata una ricerca condotta dall’Institute of Business Ethics (IBE) di Londra sulla percezione della cultura etica aziendale da parte dei dipendenti dei settori pubblico, privato e non profit di cinque Paesi (UK, Italia, Germania, Francia e Spagna).
I risultati dello studio certificano un grande divario tra il Regno Unito e l’Europa continentale. I lavoratori britannici evidenziano una profonda integrazione dell’etica nella cultura aziendale: l’86% degli intervistati riporta la presenza di un codice etico nella propria azienda, mentre l’84% riporta la presenza di strumenti per la segnalazione di comportamenti in contrasto con il codice etico (whistleblowing) che garantiscono la confidenzialità dei dati del segnalante. In Europa continentale, invece, le percentuali scendono, rispettivamente, al 46% e al 28%.
L’Italia si posiziona, in generale, al di sopra della media dell’Europa continentale: per esempio, il 39% degli intervistati dichiara che la propria azienda organizza corsi di formazione sull’etica, contro un dato medio del 27%. Ciononostante, l’indagine dell’IBE mette in luce anche alcune criticità per il nostro Paese: da un lato, persistono ostacoli di ordine socio-culturale nei confronti dei lavoratori che si avvalgono del whistleblowing (spesso considerati alla stregua di "spie" o "traditori"); dall’altro, le tutele per chi segnala illeciti sul posto di lavoro restano insufficienti. In effetti, il 58% degli intervistati dichiara di non denunciare le problematiche di cui è testimone, sia per la convinzione che l’azienda non darebbe seguito alla segnalazione sia per il timore di ritorsioni. Quest’ultimo dato conferma l’importanza di programmi che prevedano una protezione adeguata per il segnalante.
Inoltre, dallo studio emerge un generale peggioramento dell’efficacia dei programmi etici aziendali rispetto al 2012 – anno di pubblicazione della prima edizione dello studio. Una possibile spiegazione fa riferimento alla crisi economica che, negli ultimi tre anni, avrebbe ridotto la richiesta di comportamenti etici e rafforzato la percezione dei programmi di business ethics come costo, anziché come opportunità. Nel contesto di crisi, l’attenzione sembra concentrarsi sul raggiungimento di obiettivi economici di breve termine, in alcuni casi a discapito dell’etica: in Italia, il 25% dei dipendenti intervistati rileva infatti che i manager premiano i risultati, anche se ottenuti in modo eticamente discutibile.

Logo Forum per la Finanza Sostenibile

Glossario finanziario

Hai dei dubbi su qualche definizione? Consulta il glossario finanziario di Borsa Italiana.

VAI


Borsa Italiana non ha responsabilità per il contenuto del sito a cui sta per accedere e non ha responsabilità per le informazioni contenute.

Accedendo a questo link, Borsa Italiana non intende sollecitare acquisti o offerte in alcun paese da parte di nessuno.


Sarai automaticamente diretto al link in cinque secondi.