Mercato obbligazionario sempre più sostenibile

Dai green bond ai prestiti con incentivi ESG, cresce la quota del fixed-income con focus su ambiente e temi sociali



Forum per la Finanza Sostenibile , 30 Gen 2019 - 16:39

Cresce la porzione del mercato obbligazionario dedicata ai temi di sostenibilità. Secondo uno studio di Bloomberg New Energy Finance (BNEF) nel 2018 le emissioni di strumenti fixed-income legati a criteri e obiettivi socio-ambientali sono aumentate del 26% rispetto al 2017, raggiungendo il valore di $247 miliardi.
A guidare il settore sono i green bond, che con oltre $182 miliardi di nuove emissioni si confermano in crescita, seppur meno sostenuta rispetto all’anno precedente.
La progressione più poderosa (+677%) è stata registrata dai prestiti sustainability-linked, che si caratterizzano per il tasso di interesse legato alle performance di sostenibilità del beneficiario: a fronte di una serie di target ESG concordati con l’istituto di credito (per esempio, il livello di emissioni di CO2 o la percentuale di rifiuti avviati a riciclo), maggiori sono le prestazioni dell’organizzazione (opportunamente certificate), minore è il costo del finanziamento.
A livello geografico le nuove emissioni si sono concentrate prevalentemente negli Stati Uniti ($45,4 miliardi), trainate dai massicci programmi di finanziamento green della Federal National Mortgage Association (la società che intermedia la cartolarizzazione dei mutui immobiliari USA, meglio nota come Fannie Mae). Segue la Cina, con $25,5 miliardi.

L’interesse degli Stati: emissioni sovrane e interventi di policy

Aziende e istituti finanziari rappresentano i soggetti più attivi; allo stesso tempo, i governi sono sempre più interessati agli strumenti obbligazionari sostenibili, con l’obiettivo prevalente di veicolare flussi di capitale verso progetti di mitigazione e adattamento agli effetti negativi del cambiamento climatico. Secondo il report BNEF nel 2018 il debito sovrano verde è aumentato del 64% rispetto all’anno precedente, con oltre $17 miliardi di nuove emissioni; in Europa, il mercato dei green bond ha visto l’esordio di Belgio e Olanda e il rifinanziamento dell’obbligazione francese. Inoltre, l’attenzione dei governi si sta traducendo in una serie di interventi di policy volti a stimolare lo sviluppo del mercato: tra gli esempi citati dalla ricerca, i programmi di incentivi introdotti a Hong Kong e in Giappone e l’iniziativa lanciata dalla Commissione Europea sull’introduzione di un Green Bond Standard, un sistema unico e condiviso per la certificazione delle obbligazioni verdi. Anche l’Italia potrebbe fare il suo ingresso nel mercato dei green bond sovrani: in un’audizione alla Camera a settembre 2017 il Commissario CONSOB Anna Genovese ha auspicato l’emissione di BTp verdi dedicati alla clientela retail: l’operazione avrebbe l’obiettivo di portare i risparmi delle famiglie verso un impiego a sostegno di iniziative a impatto ambientale positivo.

Temi sociali in ascesa

Un’altra tendenza significativa del mercato obbligazionario ESG è l’incremento dell’attenzione per i temi sociali: per esempio, il primo Sustainability Awareness Bond della Banca Europea per gli Investimenti (emesso a settembre 2018) finanzierà progetti in ambito di gestione idrica e, in una seconda fase, in educazione e sanità. Per quanto riguarda l’Italia, a dicembre UBI Banca ha annunciato di aver collocato oltre €1 miliardo attraverso il proprio Social Bond: dal 2012 lo strumento ha permesso di finanziare 91 progetti. Significativo è anche l’attivismo di Cassa Depositi e Prestiti, che a novembre 2017 ha esordito sul mercato dei social bond con un’obbligazione da €500 milioni a sostegno delle PMI in aree colpite da calamità naturali.

Previsioni ottimistiche per il 2019

Le analisi di inizio anno prefigurano un’ulteriore crescita per il mercato obbligazionario sostenibile: secondo la banca svedese Skandinaviska Enskilda (SEB) nel 2019 le nuove emissioni potrebbero raggiungere il valore di $240 miliardi per le obbligazioni verdi e di $38-45 miliardi per i sustainability bond. Per quanto riguarda in particolare i green bond, l’istituto scandinavo prevede: $67-72 miliardi di nuove emissioni da parte degli istituti finanziari; $45-50 miliardi dalle società non-finanziarie, $23-28 miliardi dagli Stati; $20-22 miliardi dalle agenzie governative e $12-14 miliardi dalle amministrazioni cittadine. Più cauta la società di rating S&P Global Ratings, che comunque prospetta un mercato in solida crescita, pari all’8% con $180 miliardi di nuove emissioni.

Il mercato italiano dei green bond: un inizio d’anno promettente

Il mercato italiano dei green bond ha confermato un andamento dinamico nell’anno trascorso e si prospetta in crescita anche per il 2019. Con $3 miliardi di emissioni e un incremento del 20% sul 2017, il report SEB assegna al nostro Paese il quindicesimo posto nella classifica degli Stati dove si sono concentrate le maggiori emissioni nel 2018. Il mese di gennaio ha già visto due importanti operazioni: il 10 Terna ha lanciato un’obbligazione green da €250 milioni nella forma del private placement, come riapertura rispetto a una precedente emissione effettuata nel mese di luglio. Pochi giorni dopo Enel è tornata per la terza volta sul mercato obbligazionario verde collocando in Europa un green bond da €1 miliardo. Un dato significativo sottolineato dalla società è che per la prima volta i tassi di interesse sono inferiori rispetto a quelli di un’obbligazione tradizionale (1,74% rispetto a una media del 3-4%): ciò significa che l’operazione green risulta più vantaggiosa per l’azienda. Se questa circostanza divenisse un trend di mercato, potrebbe costituire un ulteriore incentivo all’emissione di green bond corporate.

Le prospettive sembrano dunque convergere verso una solida crescita del fixed-income che integra considerazioni ESG; in particolare, lo stato di buona salute dei green bond – a cui il mercato comincia a riconoscere un profilo di rischio inferiore rispetto alle obbligazioni tradizionali – segnala un crescente interesse da parte degli investitori SRI a coniugare rendimenti e impatti socio-ambientali positivi.

 

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