Società e mercati: come vincere la sfida della sostenibilità

London Stock Exchange Group e Borsa Italiana hanno presentato la prima guida al reporting ESG per le società quotate



Forum per la Finanza Sostenibile, 20 Feb 2017 - 12:00

Sensibilizzare le società quotate sull'importanza di fornire informazioni dettagliate sugli aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG, dall’inglese Environmental, Social and Governance) e coinvolgere gli investitori sul tema della sostenibilità: questo il duplice obiettivo di Your guide to ESG reporting, la guida elaborata dal London Stock Exchange Group e Borsa Italiana.
Il documento, presentato pubblicamente il 9 febbraio a Londra, è stato diffuso tra le oltre 2.700 società quotate sui mercati regolamentati britannico e italiano, per una capitalizzazione complessiva che si aggira intorno ai 5 miliardi di sterline. Le linee guida si allineano a principi e standard internazionali, come il report della Task Force on Climate-Related Financial Disclosures del Financial Stability Board e i Sustainable Development Goals, gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite per il 2030.

Tra i principali argomenti approfonditi dalla pubblicazione, l’importanza dei fattori ESG per modelli e strategie di business, nonché la loro  rilevanza (materiality) ai fini delle decisioni di investimento. La guida, inoltre, chiarisce quali caratteristiche devono avere i dati ESG da comunicare e fornisce alle aziende alcuni modelli per la redazione dei report.

L’iniziativa risponde al crescente interesse degli investitori verso un approccio più sistematico ed efficace da parte delle imprese alla reportistica di sostenibilità, ormai considerata un elemento fondamentale nel processo di valutazione degli investimenti.
Disporre di informazioni puntuali sulle performance ESG consente al gestore di formulare delle valutazioni più complete sull’emittente, per esempio sul livello di esposizione a rischi come quelli ambientali connessi al cambiamento climatico o sulla capacità di cogliere le nuove opportunità di business legate ai processi di transizione ambientale e sociale in corso.

Il tema è complesso per le Piccole e Medie Imprese. Se da un lato la guida precisa che anche le PMI devono comprendere l’importanza del reporting ESG per intercettare un numero crescente di investitori, dall’altro è innegabile che la raccolta e l’analisi dei dati siano attività complesse e dispendiose, che richiedono competenze specifiche e comportano costi spesso insostenibili per aziende di piccole dimensioni. Il discorso assume particolare rilievo in Italia, dove le PMI rappresentano il nerbo del tessuto produttivo. Per questo motivo, in occasione della consultazione aperta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per l’attuazione della Direttiva europea sulla rendicontazione non finanziaria (Direttiva 2014/95/UE), il Forum per la Finanza Sostenibile ha suggerito di inserire una raccomandazione rivolta alle imprese con almeno 250 dipendenti, per incoraggiarle a divulgare informazioni sugli aspetti ambientali, sociali e di buon governo societario.

Iniziative come la Direttiva europea e la guida del LSEG testimoniano quanto le tematiche ESG ricoprano ormai un ruolo cruciale nelle strategie di business delle aziende e nelle scelte degli investitori.

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