L'UE valuta incentive per le banche climate-friendly

Al vaglio della Commissione uno sconto sui requisiti patrimoniali minimi per investimenti a impatto ambientale positivo.



Forum per la Finanza Sostenibile, 15 Dic 2017 - 11:00

L’Unione Europea sta valutando di ridurre i requisiti patrimoniali minimi per i prestiti e per gli investimenti bancari con effetti positivi su ambiente e clima. A dare l’annuncio è stato il vice-presidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis, di fronte alla platea del “One Planet Summit”, la conferenza sul clima organizzata dalle Nazioni Unite e dalla Banca Mondiale lo scorso 12 dicembre a Parigi, a due anni dall’Accordo firmato in occasione della COP21.

La misura, proposta dal Parlamento Europeo e accolta favorevolmente dalla Commissione, potrebbe trovare applicazione su transazioni come i mutui per progetti di efficientamento energetico o per l’acquisto di auto elettriche. Gli incentivi si strutturerebbero sulla base di quelli già applicati per gli investimenti nelle PMI o in società specializzate in opere infrastrutturali che rispondono a standard di qualità stabiliti in base alla direttiva Solvency II.

L’iniziativa è volta a creare le condizioni favorevoli per catalizzare risorse a supporto del processo di transizione verso un’economia a basso impatto carbonico. Per raggiungere l’obiettivo europeo di riduzione del 40% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030, Dombrovskis ha infatti stimato che saranno necessari almeno €180 miliardi di nuovi investimenti: con circa €35 mila miliardi complessivi di asset in gestione, gli investitori istituzionali europei possono ricoprire un ruolo cruciale nel finanziamento di progetti low-carbon.

Dombrovskis ha quindi ricordato altre due proposte al vaglio della Commissione Europea. Anzitutto, l’integrazione dei criteri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) nei mandati fiduciari, su cui a novembre è stata lanciata una consultazione pubblica. Secondo punto: l’introduzione di un sistema europeo di definizione e classificazione dei prodotti finanziari dichiarati “sostenibili”; la misura dovrebbe portare anche all’adozione di standard e certificazioni comuni per i green bond e per i green investment fund, rispettivamente obbligazioni e fondi destinati al finanziamento di progetti con impatti positivi sull’ambiente.

Su questi tre punti si articolerà il Piano d’Azione per lo sviluppo della finanza sostenibile che la Commissione Europea elaborerà sulla base delle raccomandazioni dell’High-Level Expert Group on Sustainable Finance; il Piano sarà presentato nel corso di un convegno in programma per il prossimo 22 marzo.

Come sottolineato dal Ministro dell’Ambiente italiano Gianluca Galletti a margine del Summit, ancora una volta l’Unione Europea ha dato prova del proprio ruolo di primo piano nella lotta al cambiamento climatico, dimostrando che “quando marcia unita è un esempio per tutti gli altri Paesi”.

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